exitplanetdust's Journal, 04 Jul 15

@Exit qui su fs credo che siamo in molti ad essere ortoressici e non penso che necessariamente occorra provare un "profondo disagio corporale", come scrivi tu. Già il fatto di dover controllare ogni giorno le calorie significa aver perduto la spontaneità e la capacità naturale di mangiare in modo adatto a noi. Per me è così, penso che dovrò controllare a vita ciò che mangio se non vorrò ingrassare e in ogni caso ero così fin da quando mi posso ricordare. Lo noto vedendo mia figlia: per fortuna lei mangia tanto, sempre con gusto e solo quello che le piace (se no piuttosto salta) e quello che le piace sono cose sane; in compenso è snella, forte e atletica. Io non potrei e non ho mai potuto e vedendo lei mi rendo conto di quanto sono ortoressica a dover conteggiare sempre tutto, rimanendo comunque ben in carne, anche se ora sono molto contenta del peso raggiunto e mi ci sento bene (ma molti al mio posto si sentirebbero ancora ciccioni, insomma è più una sensazione soggettiva che oggettiva).  

Pippaca, l'ortoressia è un disturbo. Non basta il conteggio calorico costante per definirsi ortoressici... Per quel che ne so, il disagio (che ho definito "personale", non "corporale") è un correlato necessario a questa condizione. Quello che descrivi in riferimento a te, mi sembra un approccio razionale all'alimentazione, che ritengo sia una condizione sana del soggetto. L'ortoressico eccede in questa razionalità, fino al punto in cui il suo approccio diviene irragionevole e irrazionale, finendo per compromettere, deteriorare o precludere al soggetto molte componenti della vita personale e sociale. Hai letto l'articolo postato? Ti ritrovi nelle descrizioni?  

Ok, ho sbagliato a scrivere "essere ortoressici", diciamo siamo in molti ad andare in quella direzione. Secondo te contare sempre le calorie è sano, secondo me invece non lo è, significa comunque che si è persa la spontaneità del mangiare, che è una cosa bellissima e che avevamo quando siamo nati, e non cercare di recuperarla, ma cercare di ripristinare l'equilibrio in modo razionale. Meglio fare così che ingrassare a dismisura, ma secondo me non è un approccio sano. 

Più che altro il punto è gli ortoressici credo passino da una fase sensata del controllo alimentare (come chiunque qui dentro), però tale controllo col tempo tende ad esacerbarsi, assumendo tratti ossessivi - con connesso stress, stati di angoscia e infine irragionevolezza del loro rapporto con l'alimentazione. Il tuo discorso lo condivido in parte. Anche a me manca quel rapporto diretto/spontaneo col cibo che avevo una volta. Ma una volta mangiavo un sacco di schifezze. Una volta bevevo e fumavo anche, quindi, a me sembra molto, infinitamente più sano il mio stato attuale, in cui misuro e conteggio tutto. Forse bisogna essere fortunati a maturare spontaneamente un rapporto equilibrato col cibo; ma non tutti hanno questa fortuna. Il mio rapporto col cibo era un disastro, e fisicamente i risultati si vedevano, nel senso che non mi piacevo. Mi sono detto: "per quanto io cerchi di orientarmi intuitivamente verso un modo sano e equilibrato di mangiare, è evidente che finché non approfondisco al massimo grado il discorso, stabilendo un preciso programma e conteggiando tutti i macronutrienti, non avrò mai raggiunto il mio obiettivo". Per cui ritengo che il mio modo naturale di essere sia esattamente questo, in cui conteggio tutto. Non è detto esista UN modo naturale, probabilmente ognuno ha il suo. In fondo, l'obiettivo è stare bene con se stessi. E l'ortoressico NON sta bene, anzi, ha un problema, che può risolvere solo al patto di far entrare il mondo reale nella costruzione astratta in cui vive in assoluta solitudine.